(di Alessia Cerantola per Il Fatto Quotidiano) Ogni giorno circa 6mila lavoratori passano il cancello d’ingresso dell’impianto di Fukushima Daiichi, situato nell’omonima prefettura, lungo le coste dell’oceano Pacifico. Sono due, tre volte più numerosi di quelli che lavoravano nella centrale nucleare prima dell’incidente del marzo 2011. Ma solo un centinaio di questi operai si sta occupando delle operazioni di smantellamento del coperchio provvisorio che è stato creato per coprire uno dei reattori, uno dei tre andati fuori uso dopo il terremoto e il successivotsunami. Gli altri sono impegnati a raccogliere l’acqua contaminata pompata nei reattori per evitare il surriscaldamento del materiale. In parte l’acqua viene riciclata e riutilizzata nell’impianto, ma i liquidi che toccano il suolo penetrano nella struttura e si continuano a mescolare e ad aumentare la parte radioattiva. Fino ad oggi sono state raccolte più di 500mila tonnellate di acqua radioattiva, conservate in circa mille cisterne costruite dagli operai... Continua a leggere il post qui.
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August 2023
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