(di Alessia Cerantola per Internazionale, 4 luglio 2014) Il 1 luglio 2014 il governo di Tokyo ha approvato una riforma che cambia radicalmente l'interpretazione della costituzione pacifista. La nuova lettura dell'articolo 9, che limitava la libertà d'intervento dell'esercito, è appoggiata dagli Stati Uniti e dà più potere alle forze armate giapponesi, che potranno partecipare alle missioni internazionali al fianco degli alleati. Il via libera del governo è arrivato nonostante le manifestazioni di protesta e l'immolazione di un uomo a Tokyo, di cui la tv di stato Nhk non ha dato notizia. "Per rafforzare le capacità di difesa" scrive il Mainichi Shimbun "non era necessario abrogare la limitazione alle operazioni collettive, bastava migliorare le forze esistenti. La modifica dell'articolo 9 della costituzione è una mossa dalla quale non si torna indietro e a cui potrebbe seguire una svolta militarista". "Il governo sta rapidamente cambiando la storia costituzionale del paese", scrive il Tokyo Shimbun. "Dalla fine del 2013 sono state introdotte la legge sul segreto di stato, è stato creato il consiglio nazionale per la sicurezza ed è stata approvata una nuova strategia militare che aumenta l'esportazione delle armi". Per l'Asahi Shimbun "la nuova interpretazione della costituzione è di fatto una revisione. Questa riforma, fatta in fretta e nonostante il parere contrario della maggior parte dei cittadini, è una minaccia per la democrazia.
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